CHI SIAMO
Questo sito curato dagli architetti Antonio Schipani e Mario Rosselli, ha lo scopo di divulgare la mappatura dei castelli calabresi a fini turistici.
Non esiste per descrivere il medioevo un un simbolo più diretto del castello.
Nell’Europa medioevale ne sono stati costruiti migliaia di tutte le dimensioni, piccoli, medi, e grandi. Il castello è frutto di una lunga evoluzione che non viene quasi mai raccontata. Già al tempo dei romani esistevano fortificazioni chiamate “Castra” o “Castro”, che era un accampamento fortificato nel quale risiedeva, in forma stabile o provvisoria, un'unità dell'esercito romano, come per esempio una legione.
Era di forma rettangolare e intorno, quasi sempre veniva scavato un fossato a sua protezione. Il termine è stato utilizzato fino al basso medioevo per indicare un luogo fortificato, ovvero anche un abitato con fortificazioni, da cui appunto è derivato il termine castello. I castelli sono monumenti del patrimonio regionale, in tutta la Calabria migliaia di persone visitano questi capolavori di pietra, attratti dalle loro dimensioni e dal fascino che esercita un mondo perduto popolato da eroi e cavalieri. I castelli sono la chiave per comprendere un periodo cruciale dello sviluppo della civiltà Europa.
In questo sito scoprirete dove sono ubicati, come sono stati costruiti, perchè hanno una particolare struttura, come sono cambiati nei secoli. Incontrerete i costruttori di castelli, le maestranze che hanno svolto il lavoro più arduo, i geni che hanno progettato questi enormi edifici, gli ingegneri che li hanno trasformati in realtà, e i nobili che li hanno commissionati e vi hanno vissuto. Scoprirete perché le guerre medioevali hanno plasmato il castello, e perchè dopo centinaia di assedi e battaglie sanguinose, il castello abbiano cambiato il corso della storia. I castelli erano la residenza di una famiglia nobile che governava un territorio, un posto sicuro, difeso da una guarnigione di soldati. Nel romanzo medioevale c’ è questa scena ricorrente, il cavaliere ha viaggiato tutto il giorno a cavallo, sotto le intemperie, fa freddo, e finalmente arriva al castello. E il castello dove lo ospitano per lui è il paradiso, entri dentro, è illuminato dalle torce, c’è il fuoco acceso, stanno cucinando della cacciagione, è pieno di gente, domestici che ti vengono incontro, di ragazze che ti spogliano, ti lavano, ti massaggiano, e infine ti rivestono con abiti caldi e puliti, per poi andare a mangiare e a bere davanti al fuoco nella sala comune, spesso uno stanzone decorato e affrescato. Quello è il paradiso dal loro punto di vista, un luogo sicuro, difeso, dove dietro le sue mura si è al caldo, serviti e riveriti.
I castelli nati come residenza di una famiglia nobile che controllava un territorio, da sempre sono quindi associati a simboli di potere e autorità militare, oltre che a nobili ideali e alla vita di corte, come dimostra il fatto che il 2014 presso il castello di Cardif nel Galles del nord, si è tenuto il summit della NATO, che è stato il più grande incontro di leader internazionali nel Regno Unito. I capi di 60 delle forze armate più potenti del mondo, si sono riuniti al castello di Cardiff per elaborare strategie politiche. Ciò che hanno deciso potrebbe plasmare il futuro del mondo intero. Anche nella nostra epoca ipertertecnologica il castello è dunque un immagine iconica da sfruttare a livello mediatico. La costruzione di un castello è una grande impresa logistica, dove occorre duro lavoro, ingegno, e maestria. Ciò che hanno realizzato i costruttori di castelli è riuscito a resistere agli atacchi militari. Il fascino di un castello vive nella sua doppia funzione, da un lato residenza del nobile, dall’altro fortezza.
I castelli avevano infatti la funzione di difendere un nobile o un Re, la sua famiglia, la servitù, ed era anche il centro di comando sui possedimenti dei nobili o del regnante. Era davvero difficile creare un edificio allo stesso tempo accogliente e difensivo.