Castelli Calabresi


ELENCO GENERALE

1) Le Castella

2) Castello di Roseto

3) Castello Carafa

4) Castello della Valle

5) Castello Ruffo di Scilla

6) Castello ducale di Corigliano

7) Castello Murat

8) Castello Normanno-Svevo di Cosenza

9) Castello Carlo V

10) Castello Aragonese di Reggio Calabria

11) Castello Ruffo di Nicotera

12) Castello Svevo di Rocca Imperiale

13) Castello di Caccuri

14) Castello Normanno-Svevo di Vibo Valentia

15) Castello Aragonese di Castovillari

16) Castello Normanno di Stilo

17) Castello di Belvedere marittimo

18) Regio Castello di Amantea

19) Castello di Squillace

20) Castello Normanno di Amendolara

21) Castello Galluppi

22) Castello di Serragiumenta

23) Castello di Gioiosa

24) Castello Gallelli di Badolato

25) Castello di San Mauro

Castello della Valle



Castello della Valle è il castello di Fiumefreddo Bruzio, paese in provincia di Cosenza annoverato tra i Borghi più belli d’Italia. Nel 1054 Fiumefreddo fu espugnata da Roberto il Guiscardo, che provvide a fortificarla. Con la cinta muraria sorgeva anche il fortilizio (torre normanna).  Nel 1098 l’autorità feudale passò a Simone de Mamistra, autore di un primo ampliamento. A picco su di uno sperone roccioso impervio e quasi inespugnabile a Sud-Est del centro storico, nel 1531 il feudo di Fiumefreddo venne donato da Carlo V d’Asburgo al marchese Ferdinando De Alarçon-Mendoza. Questi fece rimodernare il castello per uso residenziale secondo il gusto tardorinascimentale dell’epoca: a questa fase di interventi risale il portale d’ingresso michelangiolesco. Un recinto di pietra lo divideva dall’abitato e un ponte levatoio fungeva da accesso settentrionale. Una scala a chiocciola conduceva ai piani alti, dove sorgeva l’abitazione del feudatario. Tuttora si osservano i resti delle due torri circolari che nel ‘500 sostituirono quelle quadrate di fattura sveva. Poche sale conservano il pavimento; sulla facciata resistono alcune belle finestre di tufo lavorato. I sotterranei, in gran parte recuperati, sono stati oggetto di scavi archeologici e ora adibiti a sale espositive e sala convegni. L’alzato fu ridotto allo stato attuale di rudere durante l’occupazione napoleonica per sottomettere gli insorti borbonici, anche se mostra perfettamente l’imponenza avuta nel passato. Il valore aggiunto del Castello della Valle è costituito dalla preziosa opera del pittore siciliano Salvatore Fiume. Era il 12 agosto 1975 quando l’artista, all’apice della sua notorietà, si aggirava ispirato tra le rovine dell’edificio: decise di rivitalizzare il paese disseminando sue opere per le strade e nei monumenti e proprio al castello dipinse le pareti di una sala, all’epoca scoperchiata ed oggi restaurata e coperta. Nelle scene del “ La stanza dei desideri”, che hanno prevalentemente profilo naturalistico, trovano posto anche la figura di Pavarotti, a simboleggiarne la presenza a Fiumefreddo, e l’autoritratto dell’artista con la sua Zaù. Dichiarato “Monumento Contro Tutte le Guerre, nonostante il restauro, le due cannonate del generale Renyer, del 12 febbraio 1807, sono ancora ben visibili.















Utilizziamo i cookie per garantire la migliore esperienza sul nostro sito Web. Per saperne di più, vai alla pagina sulla privacy.
x
.......................