ELENCO GENERALE
DELLE
CASATE CALABRESI
FORMALMENTE RICONOSCIUTE DALLO STATO ITALIANO
(famiglie nobili calabresi i cui titoli nobiliari e predicati feudali siano stati formalmente riconosciuti dal Regno d'Italia, nonchè dall'attuale Repubblica Italiana, quest'ultima ai sensi del secondo comma della quattordicesima disposizione transitoria e finale della costituzione Repubblicana, per la quale i predicati nobiliari esistenti prima del 28 ottobre 1922 vanno come parte del cognome sulla carta di identità).
Titoli:
barone di Baccarizzo, signore di Santa Maria la Nova, di Mallia e
dell’Officio di Segreto di Nicosia, barone di Sant’Andrea,
barone del Pozzo
Dimora:
Noto, Catania, Nicosia e Calabria.
Si
ritiene d’origine pisana, nota dal XIII secolo. NICOLÒ
viceré del Regno di Sicilia nel 1424, scrisse un saggio sui
“Vespri Siciliani” e acquisì i feudi di Paternò,
Spaccaforno, Castelluzzo, Graneri, Cassibile, Sammarco, e Cipulla.
PIETRO vicerè nel1448, signore di Alcamo, Calatafimi,maestro
razionale del Regno e pretore di Palermo nel 1461; VASSALLO
ambasciatore di Sicilia presso re Giacomo d’Aragona; ANDREA
duca di Valverde e Bologna, nel 1728 superiore della Compagnia della
Carità di Palermo, e nel 1737 governatore del Monte di Pietà
nel 1749; GIUSEPPE stesse cariche e signore di Ducco, Aquila e
Gemaria in Val di Mazzara. Il ramo nobile di Messina possedette la
baronia di Comiso nei secoli XIII, XIV, e XV; un altro ramo ebbe il
titolo di duca di Valverde e Bologna l’ultimo investito fu
FRANCESCO PAOLO il 20 febbraio 1807. Nell’elenco ufficiale
definitivo delle famiglie nobili e titolate della regione siciliana
sono notati: GABRIELE con i titoli di barone di Vaccarizzo, signore
di Santa Maria la Nova, di Mallia e dell’Officio di secreto di
Nicosia; PIETRO con i titoli di barone di Sant’Andrea e barone
del Pozzo. La famiglia si divide nei seguenti rami: barone di
Salinella, barone di Montegrosso, barone di Baccarizzo e Signore di
Santa Maria la Nova, di Mallia e dell’Officio Segreto di
Nicosia, barone di Sant’Andrea, barone del Pozzo.
Iscritta
nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana, iscritta
nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.
ARMA:
di verde
alla branca d'oro caricata da una branca di leone di rosso recisa, in
capo ad una stella.
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