ELENCO GENERALE
DELLE
CASATE CALABRESI
FORMALMENTE RICONOSCIUTE DALLO STATO ITALIANO
(famiglie nobili calabresi i cui titoli nobiliari e predicati feudali siano stati formalmente riconosciuti dal Regno d'Italia, nonchè dall'attuale Repubblica Italiana, quest'ultima ai sensi del secondo comma della quattordicesima disposizione transitoria e finale della costituzione Repubblicana, per la quale i predicati nobiliari esistenti prima del 28 ottobre 1922 vanno come parte del cognome sulla carta di identità).
Titoli:
baroni, e nobili dei baroni di Marcellinara.
Dimora:
Napoli,
Catanzaro L’antica
e illustrissima famiglia Sanseverino, annoverata tra le Serenissime
Sette Grandi Case del Regno con i d'Aquino, Acquaviva, de Balzo,
Ruffo, i Celano e i de Moliso, arrivò a possedere oltre
trecento feudi, tra cui Padula ove nel 1306 Tommaso II Sanseverino
fondò la Certosa dedicata a San Lorenzo, dieci principati,
dodici ducati, nove marchesati e quaranta contee. I suoi
rappresentanti ricoprirono cinque dei sette
Grandi Uffici del Regno:
Gran Conestabile, Grande Ammiraglio, Gran Camerlengo, Gran
Protonotario e Gran Giustiziere. Vestì più volte
l’abito di Malta. Fu insignita delle più alte
onorificenze: Grandato di Spagna di 1^ classe, dell’Ordine del
Toson d’oro, dell’Ordine dell’Ermellino, dell’Orine
del Nodo, della Gran Croce dell’Ordine di S. Ferdinando e del
Merito, del Real Ordine di S. Gennaro e di molti altri. Godette di
nobiltà in Genova, Venezia, Milano, Piacenza, Modena, Capua,
Salerno e Napoli ove fu aggregata al Patriziato Napoletano del Seggio
di Nido e, dopo l’abolizione dei sedili (1800), fu iscritta al
Libro d’Oro Napoletano nelle sue linee dei principi di
Bisignano, principi di Paceco e conti di Saponara. Capostipite fu
TURGISIO, discendente dei duchi di Normandia, il quale passò
nel Napoletano nel 1045 per seguire Roberto il Guiscardo. Ottenne la
contea di Sanseverino, in Principato Citra, oggi Mercato Sanseverino,
dalla quale prese il nome il Casato. San Tommaso d'Aquino ebbe
l’ultima visione nel castello di Sanseverino ove si recò
in visita alla sorella Teodora d’Aquino, nipote di Papa
Innocenzo IV e
moglie di RUGGIERO II, conte di Sanseverino; quest’ultimo
sfuggito alla persecuzione di Federico II di Svevia.
Baroni
di Marcellinara, D.M. di riconon. 6 apr. 1916. Orig.
Napolitano, discendenti da Luigi, ultimo intestatario di Marcellinara
nel 1791. SECONDO
RAMO BARONALE DI MARCELLINARA Carlo
Sanseverino,
Bar. di
Marcellinara, cav. Cor. d’Italia; sen. del
Regno, n. a Marcellinara (Catanzaro) il 19 nov. 1847 ivi dec. il 30
giu. 1919, f. di Francesco Saverio Sanseverino, Br. di
Marcellinara n. il 20 ago. 1806, ivi dec. il 7 dic. 1893, f. di Luigi
n. a Marcellinara il 31 lug. 1769, ivi dec. il
lug. 1838 e di Gaetana de Riso, dei marchesi di Botricello, e
della nob. Marianna dei Marc. d’Ippolito, (dec. a
Marcellinara il 10 giu. 1878, f. di Antonio dei Mar. d’Ippolito
e di Dorota Ciriaco), sp.
a
Catanzaro il 10 lug. 1876; da cui: FIGLI I)-
Caterina n. a Marcellinara il 23 mag. 1877, dec. il
1957, sp. a
Catanzaro
8 mag. 1900 Raimondo Cefaly. II)-
Patrizio, Bar. di
Marcellinara, n. a Catanzaro 19 nov. 1879, dec. Il 23 nov. 1949, sp.
a
Napoli il
29 ott. 1902 Adelaide Cantani , n. il 6 set. 1880, dec. il
9 ago.
1960, f. di Arnaldo,
prof. Sen. Del Regno e di Antonietta Rossi Romano, da cui: 1)-Fiorenza,
n. a Napoli il 30 nov. 1903, sp. il
10 apr. 1920 Edoardo Gregoraci. 2)-Carlo,
Bar. di
Marcellinara, n. a Napoli il 16 lug. 1905 dec. il
3 dic. 1985, sp. a
Napoli
il 22 apr. 1929 rossella Paturzo Gotthiel, da
cui:
a)-
Patrizio
Bar.
di
Marcellinara,
n. a Napoli
il 24 gen. 1930, sp. il
16 feb. 1958 Mariella mazza, da cui:
1)-
Francesca,
n. a Napoli
il 20 mar. 1959. 2-Rosalia
Giovanna,
n. a Catanzaro
il 19 dic. 1960. 3-Carlo,
n. a Catanzaro il 5 lug. 1966, sp. 8 set. 1997 Maria Ludovica Lai, da
cui: a)-Fabrizio,
n. a Napoli il 7 lug. 2000; b)-Isabella,
n. a Napoli il
10
mag. 2009. III)-Francesco,
Nob.
dei Bar. di Marcellinara, cav.
d’On.
e
Dev.
S.M.O.M; n. a Napoli il 17 nov. 1938, sp. il
29 mag. 1965 Anna Virginia Balzano Prota, da cui: 1)-Giampietro,
Nob.
dei Bar. di Marcellinara, cav.
d’On. e Dev. S.M.O.M; n. a Napoli il 27 giu. 1967, sp. il
24 feb. Mariafrancesca Solima, n. a Napoli il 10 nov. 1966, f. di
Marco Antonio, n. a Napoli il
31
mag. 1937 e di Annamaria Iannucci, da cui: a)-Sveva,
Nob.
dei Bar. di Marcellinara, n.
a Losanna (Svizzera)
il
10 nov. 2001. c)-
Sisca, Nob.
dei Bar. di Marcellinara, n.
a Losanna (Svizzera) il 22 mar. 2006. 2)-Selvaggia
Nob.
dei Bar. di Marcellinara, n.
a Napoli 11 set. 1970, sp. il
6 lug. 1996 Alberto Visocchi. 3)-Arnaldo
n. il 10 gen. 1908 dec. a
Roma il 13 lug. 1957, sp. il
26 set. 1936 Lydia Stazio, da cui, Adele n. a Marcellinara il 24 feb.
1941 dec. il
20 feb. 1999. II)-Marianna
n. a Catanzaro il 19 dic. 1880, dec.
il
1 mag. 1941, sp. il
22 feb. 1902 il Bar.
Giuseppe Casolini, dec. il
9 dic. 1952, f. del Bar. Antonio, dep. al Parlamento. ARMA:
d'argento
alla fascia rossa.
Palazzo Sanseverino di Marcellinara
Cappella in palazzo Sanseverino di Marcellinara
Principe di Bisignano (Giuseppe Bonito, olio su tela, 77.5 x 62.5 cm.)
ELENCO